Qual è l’origine della malattia?

 

Aspetti genetici

Il gene per il fattore IX è localizzato all’estremità del braccio lungo del cromosoma X. Nei maschi è presente un singolo allele, mentre nelle femmine ce ne sono due.

I portatori sono generalmente asintomatici, anche se alcuni possono presentare una ridotta attività plasmatica del fattore IX (inferiore al 50%, cioè 50 U/dl).
 

haemophiliaB transmission

Sono state descritte numerose mutazioni responsabili dell’emofilia B e vengono effettuati screening con tecniche di biologia molecolare per caratterizzare i pazienti, identificare i portatori e fare diagnosi prenatale. Tuttavia, questi studi genetici vengono condotti solo in centri specializzati.
In circa un terzo dei pazienti la malattia insorge in seguito alla comparsa di una mutazione de novo in una famiglia fino ad allora non affetta dalla malattia.


Aspetti fisiologici

Il fattore IX è sintetizzato dal fegato.

La sua sintesi richiede la presenza di vitamina K. In assenza di vitamina K o in pazienti in trattamento con antagonisti della vitamina K, il fattore IX viene prodotto, come altri fattori dipendenti dalla vitamina K (II, VII e X) sotto forma di acarbossiproteina.
Questo fattore è noto come PIVKA (proteina indotta dall’assenza di vitamina K o dall’antagonista).
La somministrazione di vitamina K corregge molto rapidamente questa carenza acquisita attraverso la carbossilazione della PIVKA.

Il fattore IX circola nel plasma in forma libera.
La gravità dei segni emorragici è strettamente correlata al grado di carenza del fattore di coagulazione nel plasma. La gravità della malattia è generalmente identica da un membro all’altro di una stessa famiglia e non varia nel tempo.