Microvescicole (MV), precedentemente denominate microparticelle, sono piccole strutture racchiuse da una membrana rilasciate dalle cellule attivate e apoptotiche attraverso la formazione di vescicole sulla superficie cellulare. Le loro dimensioni variano da 100 a 1000 nm di diametro.
Le microvescicole (MV) sono prive di nucleo e contengono uno scheletro membranoso. Una volta rilasciate, le microvescicole (MV) circolano in vari fluidi corporei e trasportano informazioni a diversi bersagli nell'organismo.
Le MV sono diverse a seconda della loro biogenesi e della cellula madre.
Sono considerate sia come firma molecolare delle cellule da cui originano sia come deposito di importanti informazioni biologiche che possono essere scambiate con le cellule vicine.
Le microvescicole circolanti sono principalmente di origine piastrinica, ma derivano anche dai globuli rossi, dai globuli bianchi e dalle cellule endoteliali. Le microvescicole esprimono sulla superficie antigeni provenienti dalle cellule madri, consentendo di determinare l'origine cellulare mediante l'uso di anticorpi specificamente marcati.
Le MV sono state descritte come entità procoagulanti sin dalla loro prima segnalazione da parte di Perter Wolf nel 1967. Questa attività procoagulante dipende dalla presenza di fosfolipidi procoagulanti negativi, principalmente fosfatidilserina (PS), che possono trasportare sulla loro superficie, sullo strato esterno della membrana.
Inoltre, la presenza del fattore tissutale (TF) su sottogruppi di MV contribuisce in modo significativo alla loro attività procoagulante. Un'unità di superficie delle MV piastriniche ha proprietà procoagulanti circa 50-100 volte superiori rispetto a un'unità di superficie identica di una piastrina attivata. Pertanto, il ruolo delle microvescicole nell'attivazione della coagulazione è ampiamente riconosciuto. La sovrapproduzione di MV è stata correlata a varie condizioni fisiologiche e fisiopatologiche.
Le MV svolgono un ruolo nella coagulazione del sangue, nell'infiammazione, nell'attivazione cellulare e nelle metastasi tumorali.
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Microparticelle: un biomarcatore emergente con indicazioni cliniche multiforme
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